L’autocoscienza, la coscienza e i Piani dell’esistenza

autocoscienza e coscienza
4 Novembre 2020

Dopo aver parlato dei quattro corpi e della loro importanza, dei tre corpi superiori e del corpo di dolore è giunto il momento di porre finalmente l’accento sull’autocoscienza, la coscienza e sul corpo akasico, da pochi conosciuto ma fondamentale per la nostra evoluzione come individui.

Magus Incognito, al secolo William Walker Atkinson, fondatore della Atkinson School of mental science, parlò nel 1900 di 3 piani superiori di coscienza, quella umana, quella dei Sei-Dei e quella Divina, rivelando al mondo nel suo Best Seller “La Dottrina segreta dei Rosacroce”, ciò che i rosacrociani conoscevano da  tempo immemore.

Bene, è giunto il momento di spingerci oltre e comprendere cosa c’è oltre il velo.

L’autocoscienza e il Piano della coscienza umana

Dalla geometria sacra apprendiamo che il numero per eccellenza è il 7.

Sette sono i giorni della settimana, 7 sono le note musicali senza i semitoni, 7 sono i re di Roma, 7 sono i colli che circondano questa città da sempre esoterica.

TUTTO, insomma, risponde a determinate leggi e la legge del sette, insieme alla legge del del tre, determinano da sempre la formazione di ogni cosa che ci circonda.

Basandosi su queste rivelazioni, sin dagli albori del tempo, semplicemente osservando,  l’uomo aveva compreso, per il principio della corrispondenza, come il Tutto fosse realmente fatto.

L’Esistenza che ci circonda è composta da 7 Piani e ogni piano, a sua volta, è composto da 7 parti.

Le Scienze occulte, infatti, parlano di Sette Piani di coscienza:

  • Piano degli elementi;
  • Piano dei minerali;
  • Piano delle piante;
  • Piano degli animali;
  • Piano dell’umano;
  • Piano dei semi-Dei;
  • Piano degli Dei

e, da questa distinzione, nascono qualsiasi tipo di Pantheon e Culto religioso.

Si pensi alle 7 divinità della fortuna in Giappone, alle 7 divinità planetarie dei romani (Sole, Luna, Venere, Saturno, Giove, Mercurio, Marte) e così via.

Sono sette gli Elementi che compongono il rispettivo Piano degli Elementi: Aria, Acqua, Terra, Fuoco, Etere, Luce e Forza Cosmica.

Sette sono i minerali:  Solfuri, Alogenuri, Ossidi, Carbonati, Solfati, Fosfati, Silicati, a cui si aggiunge un ottavo gli  Elementi nativi che, come ci insegnano, sono formati da un solo elemento e differiscono dal resto rappresentando un eccezione.

Anche l’Umano è diviso in sette parti, un quaternario e un trittico più elevato:

  1. Fisico
  2. Eterico     
  3. Astrale              
  4. Mentale inferiore
  5. Mentale superiore
  6. Buddhico              
  7. Atmico              

che in molte Alchimie esoteriche viene anche così suddiviso:

  1. Fisico
  2. Eterico     
  3. Astrale              
  4. Mentale
  5. Buddhico              
  6. Atmico              
  7. Anupadaka             
  8. Adi

La coscienza nel Piano dell’Umano

Preso atto che, la massima aspirazione per l’Uomo è quella di diventare completo e quindi raggiungere lo stadio androgino evolutivo passando dalla dualità all’Essere individuo, cosa possiamo dire della coscienza nel Piano Umano?

Cos’è davvero l’Autocoscienza?

Attraverso il Piano della Coscienza Umana si sviluppano tutta una serie definita di attività coscienti che si manifestano negli esseri umani in vari gradi.

Anche il Piano di Coscienza dell’Uomo, come tutti gli altri Sette Piani di Coscienza, è diviso in sette sub-piani, e ciascuno di questi, a sua volta si divide in sette parti.

Mentre il polo più basso di questo piano si collega e si fonde con i sub-piani più elevati del Piano della Coscienza Animale, il polo più alto del Piano della Coscienza Umano si fonde con i sotto piani inferiori del successivo piano più alto, cioè quello della Coscienza dei semi-Dei.

Sappiamo da una conoscenza Alchemica antica che ogni piano, subpiano, substrato, malgrado rappresenti una divisione, influenza tutto il Piano in maniera diversa in base all’evoluzione.

Se questo è vero, anche nella parte più bassa del percorso evolutivo della coscienza dei Semi-Dei esiste una parte della coscienza del Piano dei Dei e, per questa ragione, più l’individuo si eleva sul Piano di Coscienza Umano, maggiore sarà la probabilità che l’Uomo entri in contatto in una certa misura non solo con il Piano dei Semi-Dei ma anche con il piano massimo superiore ossia quello degli Dei.

Questo anche perché, sempre le Scienze occulte antiche, ci insegnano che nei 3 substrati superiori (Mentale superiore, Buddhico, Atmico) risiede il principio di Autocoscienza elevato dell’Uomo (la coscienza dell’Io Sono), mentre nei 4 substrati inferiori del Piano della Coscienza Umana si condensa, invece, la coscienza dell’Io e un tipo di attività mentale automatica e istintiva.

Nell’Alchimia Esoterica tutto ciò viene rappresentato con il simbolo  dei 3 cerchi.

autocoscienza coscienza

Il Piano degli animali, Il Piano Umano e il percorso

Nelle forme più basse di Coscienza Umana, l’attività mentale ed emotiva dell’uomo è poco più di quella degli animali superiori ma con una differenza sostanziale, nell’Uomo risiede la coscienza dell’IO SONO.

Come detto, ogni substrato influenza il suo Piano di appartenenza in forma diversa in base al grado di evoluzione sul Piano stesso.

Pur in presenza delle forme più basse di coscienza, quindi, nell’uomo ci sarà sempre almeno un debole grado della direzione interna, quindi di autocoscienza, mentre nell’Animale più evoluto sul suo piano, invece, la coscienza sarà diretta sempre solo verso l’esterno e mai verso l’interno.

Questo perché i substrati del Piano Animale sono differenti da quello dell’Uomo e la percezione dell’Animale più evoluto sul suo Piano di coscienza è al massimo di aspetto fisico-esterno e non può essere di tipo introverso.

Certo, in alcuni casi alcuni animali sembrano effettivamente mostrare un grado maggiore di potere intellettuale, sebbene questo poggi su linee prettamente istintive, su questo nessuno discute ma non deve trarre in inganno.

Mentre questa è un’eccezione, la regola universale è che anche nelle forme più basse della vita umana appare almeno un debole barlume di autocoscienza, o la convinzione dell’ “io sono io”, quella forma di coscienza per mezzo della quale l’individuo diventa consapevole di se stesso.

Anche l’uomo meno evoluto, infatti, seppur in minima parte, terrà in considerazione i propri sentimenti, le proprie idee, ecc. rapportandoli con ciò che c’è stato nel passato e con i propri simili nel presente in quanto specie, dimostrando che anche chi è più in basso nella scala evolutiva della coscienza umana è e resta consapevole del proprio mondo interiore ed è in grado di distinguerlo da ciò che avviene all’esterno.

La psicologia usa un termine per questo: “coscienza di sé”.

Per questa ragione, dire a un gatto che abbiamo in casa in una giornata nevosa e fredda “Vedi quando sei fortunato a stare al caldo mentre gli altri gatti sono là fuori al freddo” non serve.

Proprio perché i substrati del Piano Animale sono differenti da quello dell’Uomo, l’animale non proverà mai invidia, gelosia per i suoi simili perché non analizzerà mai i suoi stati mentali.

Il nostro gatto resterà semplicemente al caldo e si godrà il suo qui ed ora, questo è quanto.

L’animale in questione non si chiederà se domani sarà lasciato fuori casa, certo prova dolore, disaggio, questo è conclamato, scappa di casa se viene trattato male ma, certamente, non si chiederà mai se sta effettivamente vivendo una vita che è degna di essere vissuta e, se scappa, è solo per istinto (di sopravvivenza e riproduzione) e non perché ha fatto un confronto con i suoi simili e compreso che può vivere una vita migliore.

Un gatto, un cane, insomma, non compatiscono sé stessi, sanno ma non sanno di sapere.

Il vero potere dell’Uomo, in sintesi e per astrazione quindi, risiede nella sua capacità di volgere lo sguardo verso l’interno e sin da bambini ognuno di noi ha sperimentato il passaggio tra un tipo di coscienza meno evoluta ad uno stato di coscienza maggiore.

Un animale non conosce “il meglio”.

Vive la sua esistenza contento.

Ha da magiare? Ha un posto caldo per dormire?  Ha una compagna?

L’animale non chiede altro.

L’uomo, invece, durante la sua ascesa sulla scala, sviluppa sempre nuovi bisogni e desideri.

L’evoluzione della coscienza e dell’autocoscienza

Con l’aumentare della consapevolezza della coscienza, infatti, inizia anche il confronto con sé stessi e con i propri simili sviluppando il pensiero logico.

Dopo aver parlato di sé stesso in terza persona, il bambino inizia a parlare di sé come “IO” e, quasi simultaneamente, incomincia a cercare risposte ai tanti “perché” che gli si presentano, ragionando dal noto all’ignoto.

Ma man mano che l’uomo progredisce, i suoi desideri si moltiplicano e il suo dolore aumenta.

I nuovi desideri sono solo in parte soddisfatti e ciò che resta insoddisfatto gli procurerà dolore.

Il mondo che lo circonda diventerà sempre più complesso, nuovi desideri e nuove mancanze faranno capolino.

L’uomo, lo sappiamo, si attacca alle “cose” e crea per sé desideri artificiali che deve sforzarsi di soddisfare.

Il suo intelletto non riesce a guidarlo verso l’alto e, troppo spesso, gli consente semplicemente di inventare mezzi e modi nuovi e sottili per gratificare i suoi sensi.

Ciò non accade né agli animali né agli uomini meno evoluti.

Per ascendere nel nuovo territorio dell’esistenza e dell’esperienza cosciente, il bambino impara subito che c’è un prezzo da pagare per questa coscienza avanzata.

L’uomo, normalmente, più sa, più desidera, e più desidera, più soffre il dolore di non avere ed è proprio la capacità di soffrire il prezzo che l’uomo paga per il suo progresso sulla scala della coscienza umana, unita ad una corrispondente capacità di piacere che accompagna l’essere umano nella sua ascesa.

La sofferenza dunque è il prezzo, dolore che proviene sia dai desideri insoddisfatti per il possesso di cose materiali e da desideri fisici, sia dalla mancanza di risposte intelligenti rispetto ad un volume sempre crescente di problemi che si presentano e quesiti derivanti da un intelletto in costante evoluzione.

Sofferenza anche provocata dal dolore che si prova per delusioni, obiettivi mancati e ambizioni frustrati che attaccano il corpo astrale.

L’ascesa

Se e solo se l’uomo progredisce nella scala della Consapevolezza del Sé, riesce a staccare gradualmente il suo senso del Sé da questi “strumenti di lavoro” evolutivi.

L’uomo più sale sulla scala, più comincia a rendersi conto che c’è un “Io Sono” più grande e diverso per il suo Essere, per il quale tutti i sentimenti, le emozioni, i desideri e persino i pensieri e le idee non sono altro che incidenti di percorso.

In questo stadio elevato, infatti, si percepirà come un “Io Sono” circondato dai suoi strumenti e dalle sue “cose mentali ed emotive”: un Sole circondato dai suoi mondi e attività turbinanti redendosi conto che, è non è solo superiore al corpo ma anche alla mente e ai sentimenti.  

Apprende come padroneggiare e usare intelligentemente il suo corpo, ma anche come padroneggiare e usare intelligentemente il suo Intelletto e le sue Emozioni.

Del resto se siamo disposti a credere nel dominio sul corpo, dobbiamo essere pronti a credere nel dominio sui nostri pensieri e sentimenti interiori.

L’uomo non deve soccombere alle fragili creature del suo stesso cervello, è un’idiozia.

I pensieri prodotti dalla sua stessa mente non posso governare la sua vita.

Quante volte sei rimasto sveglio di notte perché un pensiero ti ha tormentato?

Eppure non ce ne rendiamo conto.

I volti stanchi e logori che incontriamo sono a migliaia.

Questo riguarda tutti, ricchi, poveri, belli, brutti.

Anche le classi benestanti della civiltà, testimoniano fin troppo chiaramente come raramente si ottiene questa maestria.

È davvero raro incontrare oggi un Uomo.

Com’è, d’altronde, piuttosto comune incontrare oggi una creatura perseguitata da pensieri tiranni, dalle preoccupazioni, dai ricordi e dai desideri.

Come nel racconto più sadico che Tristan Corbière potesse mai scrivere, questa creatura resta racconta e si rannicchia, sussulta sotto le potenti sferzate di ciò che dovrebbe essere un suo servo e invece è diventata il padrone assoluto, la mente, che non solo comanda, ma ci illude che il controllo della nostra vita è il nostro.

Ascendere la scala significa proprio questo: riprendere il controllo della nostra vita e iniziare a guardare il Tutto con occhi diversi, permettendo che l’energia interna ed esterna si fondano sotto il nostro controllo-volere.

Solo quando saremo in grado di governare completamente noi stessi, l’IO e L’IO SONO si riuniranno ed inizierà la fantastica danza tra Anima e Animus che ci permetterà di diventare UNO dove adesso ci sono DUE.

L’Alchimia esoterica ti insegna il metodo, il resto però, dipende da te.

Dipende da te l’ascesa della tua coscienza e dell’autocoscienza.

Da dove partire?

Certamente dal conoscersi.

Esistono vari strumenti.

Vuoi sapere chi sei, qual è il tuo ruolo in questo mondo e il percorso che sei chiamato a compiere?

Il Piano dei Semi-Dei può aiutarti e questo strumento può darti una mano concreta.

Se poi vuoi davvero di più e avvicinarti al mondo esoterico entrando dalla porta d’ingresso, inizia a prendere davvero in considerazione il mondo dei Tarocchi: lo strumento per eccellenza di ogni iniziato.

Oggi tutti abbiamo bisogno di una guida quotidiana e il mondo talogico può davvero aiutarti a:

  • avere maggiore equilibrio interiore;
  • conoscerti meglio;
  • diventare più obiettivi;
  • avere più focus e presenza nel qui ed ora;
  • diventare più coraggiosi e più saggi

e tanto, tanto altro!

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