Si parla tantissimo di Dharma e di Karma.
Spesso il termine Dharma viene utilizzato impropriamente.
Spesso il Dharma viene addirittura confuso con il Karma.
La parola Dharma (धर्म) deriva, neanche a dirlo, dal sanscrito.
Nei secoli ha assunto svariati significati ed ogni cultura, soprattutto nelle regioni Asiatiche, ha attribuito a questo termine significati differenti.
Per alcuni di queste rappresenta la Legge Naturale, per altre indica il Dovere.
Ci sono popoli e culture che gli attribuiscono il significato di Legge cosmica o di Legge Naturale.
Altri assegnano al termine Dharma il significato del “modo in cui le cose sono”.
Allo stesso modo ogni movimento religioso asiatico ha una sua interpretazione e visione del Dharma e non esulano da questo aspetto:
- Buddhismo
- Jainismo
- Sikhismo
Cos’è allora il Dharma?
Difficilmente si arriva a comprendere cosa sia effettivamente il Dharma se non abbandoniamo i concetti mentali di tempo e caos.
Un buon punto di partenza e quello che scrive J. Hillman, influenzato dal maestro Jung, quest ultimo, di certo, uno degli alchimisti interiori più potenti dei tempi moderni.
Hillman scrisse
“Prima della nascita, l’anima di ciascuno di noi sceglie un’immagine o disegno che poi vivremo sulla terra,
e riceve un compagno che ci guidi quassù, un daimon,
che è unico e tipico nostro.
Tuttavia, nel venire al mondo,
dimentichiamo tutto questo e crediamo di essere venuti vuoti.
È il daimon che ricorda il contenuto della nostra immagine,
gli elementi del disegno prescelto,
è lui dunque il portatore del nostro destino”.
Semplice e concreto, ma difficilmente comprensibile a chi non ha chiaro come funziona la ruota della vita.
Credi alla reincarnazione?
Questo poco importa ai fini pratici ma credi che ogni essere vivente per essere definito tale ha una vita?
Sembra un gioco di parole strano… Ogni essere vivente ha una vita.
Questo è il punto dal quale partire ed è lo stesso punto dal quale molti interrogativi dell’uomo nascono preceduti sempre dal termine perché.
- Perché vivo?
- Perché mi è stato concesso il dono dalla vita?
- Perché sono venuto al mondo?
Al quale si aggiungono ben presto i vari corollari tra i quali il più potente,
- qual è il mio ruolo nel mondo
su cui la mente gioca tantissimo e provoca dolore riducendoci all’immobilità.
Bene, queste domande sono antiche quanto è antico l’UOMO e, mentre erano stati completamente sciolti questi dilemmi nel passato, oggi si ripropongono all’uomo moderno che ha perso la MEMORIA di quel che fu.
Se siamo venuti al mondo deve esserci uno scopo.
Se, come ci ricorda François Bernad Termès (Haziel), non a caso uno dei più grandi conoscitori di letteratura esoterica e cabala, è l’anima che sceglie dove reincarnarsi per evolversi, per fare quelle determinate esperienze che gli consentiranno di salire ad un piano più alto ed essere sempre più vicina alla FONTE e al TUTTO, ci sarà un motivo?
Se tu sei nato dove sei nato, in quelle condizioni economiche/sociali, da quei genitori, in quella famiglia specifica ci sarà un motivo?
Il motivo è il Dovere, il motivo è il Dharma che ti sei scelto.
Quello che nessuno ti dice e ti dirà mai.
«Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti»
(Matteo. 10, 27).
Non comprendo il motivo perché determinate informazioni vengono nascoste ed occultate.
Anzi lo comprendo benissimo, qualche volta ne ho già parlato, abbiamo già affrontato il concetto “occulto” (nascosto) sull’Alchimia e sulla conoscenza e spero, vivamente, che il motivo per il quale la verità ti sia nascosta sia effettivamente questa.
Esiste solo ed esclusivamente una regola per vivere in serenità, in pace e in gioia: scoprire il proprio Dharma e praticarne l’essenza.
La mente, ed in particolare suo figlio Ego, faranno di tutto per tenertelo nascosto.
La mente non intende e non vuole essere soggiogata, ne desidera avere un padrone perché ha scoperto che può vivere tranquillamente di vita propria senza averne.
L’unico strumento a tua disposizione per scoprire il tuo Dharma è l’attimo, il qui e ora.
Solo nell’Adesso Consapevole potrai praticare la divina arte dell’ARRENDERTI.
L’ABBANDONO e il Dharma.
Arrendersi, l’abbandono, è l’azione/strumento più grande che abbiamo per identificare il proprio Dharma.
C’è moltissima confusione sull’Abbandono.
Tutti ti dico che devi praticare l’abbandono, tutti vogliono spiegarti il suo senso ma, fino a questo momento, tranne qualche rara eccezione, le mie orecchie non hai mai sentito la spiegazione che questo concetto meritava.
Abbandonarsi è la più sublime arte meditativa attiva che possa esistere.
Quando tutto va per il giusto verso, quello sperato, quello desiderato, nella nostra vita non abbiamo mai bisogno di nulla.
Se come me hai vissuto a lungo saprai che, nella vita, non tutto va come vogliamo.
È in quei momenti che applichiamo una resistenza passiva e negativa.
L’uomo normale non si capacita come la vita possa riservargli dei “tranelli” e fa di tutto per cercare delle soluzioni che gli permettano di uscire dal pantano in cui è finito.
La mente ingigantisce a posta l’evento per creare dolore ed alimentare se stessa e suo figlio, l’ego, tramite il passato.
Il nostro cervello è impostato per operare per similitudini.
Questo significa che, cercheremo soluzioni simili per problemi simili già risolti in passato.
Il fatto è che, la vita di una persona è ciclica.
Fino a quando non faremo qualcosa di diverso, sostanzialmente, non evolveremo e incontreremo sulla nostra strada sempre gli stessi ostacoli sotto forme diverse (quelli che chiamo problemi che non a caso si ripresentano in modi differenti e spesso più gravi rispetto ai precedenti simili “risolti”).
Come spezzare questo ciclo?
Semplicemente abbandonandosi…
Arrendendosi non al destino ma al momento.
Vivendo nel qui e ora, nell’adesso, nel momento presente, libereremo energie pure non contaminate, attinte direttamente dalla FONTE e che non saranno intrise di agenti mentali negativi.
Ogni “evento funesto” porta come conseguenza delle negatività nell’uomo comune (sentimenti negativi) come rabbia, delusione, frustrazione, collera, paura ecc. per citarne alcune.
Come saranno le azioni che scaturiscono da questi sentimenti?
Diventare UOMO significa COMPRENDERE.
Comprendere significa capire chi o cosa gestisce la nostra vita.
Quando avrai compreso che è la mente che pilota e sabota la tua intera esistenza sarai in grado di arrenderti agli eventi, ovvero analizzare quello che sta succedendo in maniera lucida.
È solo così che potrai entrare in sintonia con quello che c’è oltre la mente, comprendendo che, arrendersi non è passività ma la massima espressione dell’ESSERE ATTIVO.
Tutte le AZIONI, persino le NON AZIONI, saranno frutto di un altro tipo di pensiero dove la stessa tua mente è costretta a lavorare per te e non più tu per lei.
Non sarai costretto ad andare a spasso nel tempo con una benda davanti agli occhi.
In questo modo non solo scoprirai il tuo vero Dharma ma armonizzerai le energie che ti circondano che inizieranno a lavorare per te e non contro di te.
In questa epoca siamo sempre più alla ricerca di metodi di “crescita personale” quando basterebbe capire che è solo una sana e costante “crescita spirituale” che ci istraderà verso il “successo” qualunque sia il significato che questa parola rappresenti per te.
Ogni “problema”, deve essere visto come un’opportunità di cambiamento radicale.
Lo stesso “problema” si ripresenterà, infatti, più e più volte nell’arco della vita di un individuo assumendo forme sempre più accentuate sino a quando chi lo subisce non spezzerà il suo ciclo vitale non dandogli più energia.
Aggiungere ansia, preoccupazione, rabbia, collera non serve a nulla…
«Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito?Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un’ora sola alla durata della sua vita? 28 E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. Ora se Dio veste in questa maniera l’erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede? Non siate dunque in ansia, dicendo: “Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?” Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.»
(Matteo. 6,25-34)
Ogni uomo ha la possibilità di diventare un UOMO.
Ognuno ha dentro di se l’ESSENZA dell’UNIVERSO e ha l’obbligo di vivere armonicamente con le altre energie.
Ogni azione prodotta ci ritorna indietro con lo stesso tipo di energia con il quale è stata prodotta.
Se produciamo azioni frutto di energie negative (frutto della mente e non della nostra ESSENZA) il risultato sarà sempre negativo.
In fin dei conti il “Nosce te ipsum” (γνῶθι σαυτόν) sul tempio di Apollo a Delfi è la massima espressione della ricerca che un UOMO possa compiere nella sua vita.
Abbandono, compassione, comprensione, ritorneremo sovente su questi argomenti.
Abbandonati e sii la creazione di te stesso e del mondo che ti circonda.
Abyssus abyssum invocat
Renovetur
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