Oggi voglio iniziare a spiegarti l’alchimia ed aprirti gli occhi sulla sua “potenza” come se stessi parlando ad un bambino di pochi anni, ed inizieremo questo percorso “semplice” parlando del Corpo quantico, del Corpo eterico e del Corpo fisico, facendoti una promessa… Quando avrai finito di leggere questo articolo avrai compreso quasi tutto quello c’è da capire.
Conosci il principio di Pareto o la legge 80/20?
Bene è applicabile anche in questo caso!
Con queste poche informazioni avrai compreso l’80% di tutto quello che c’è da capire.
Il resto, quel 20% che manca, determinerà il tuo grado di specializzazione e il proseguo della tua Opera.
I tre corpi in Alchimia
In estrema sintesi abbiamo 3 corpi:
- un corpo fisico;
- un corpo eterico;
- un corpo quantico.
Tutti questi corpi hanno assunto vari nomi nel corso della storia ed è facile, ad esempio, sentir parlare di corpo spirituale (corpo quantico), corpo astrale (corpo fisico) ecc.
Sostanzialmente una rosa può essere chiamata anche margherita ma conserverà sempre le sue caratteristiche.
Corpo quantico, Corpo eterico e Corpo fisico
Questi tre corpi (fisico-eterico-quantico) interagiscono tra di loro continuamente (o per lo meno tentano di farlo) e costituiscono la nostra sacralità.
L’anima e la sua storia
Che tu creda o meno, tutti noi abbiamo un’anima che ha scelto la nostra forma per vivere il proprio percorso esperienziale.
Dio, Buddha, Alà, Fonte, Luce, Universo, qualunque sia il nome che vuoi dargli, nella notte dei tempi e per infinito amore, le ha regalato questo giocattolo bellissimo, il TUTTO, per esaudire il suo desiderio di esperienza di separazione.
Se “com’è in cielo così è in terra”, se stai vivendo una relazione puoi comprendere benissimo quello che è successo.
L’anima viveva a stretto contatto con il suo creatore e non aveva bisogno di preoccuparsi di nulla (Paradiso, Eden, ecc.) avvolta della Luce e dall’Amore.
Come spesso accade anche in questa vita, questa situazione all’anima stava stretta: aveva tutto tranne la riprova che poteva da sola compiere la sua Opera.
In fondo l’anima è stata creata ad immagine e somiglianza del suo diretto creatore e, a sua volta, aveva l’esigenza di creare.
L’infinito amore della Fonte
Dio (Buddha, Alà, Fonte, Luce, Universo) per esaudire questo suo desiderio, creò il vuoto dove c’era il pieno e, in un punto minuscolo del suo mondo fatto di Luce fece apparire un piccolo puntino buio.
Questo “puntino” frutto di un’implosione delle luce e quindi fatto di Luce, esplose (Big Bang) generando con il tempo l’universo per come oggi lo conosciamo: una forma buia (assenza di Luce) con miliardi di stelle e sistemi.
Ricordo al bambino che il nostro stupendo pianeta è un minuscolo puntino situato ai confini della via lattea che gira intorno ad una minuscola stella (sole) rispetto a quanto c’è l’ha fuori.
L’offerta
In questo modo venne offerta all’anima la possibilità di poter fare la sua esperienza di separazione e, anche se era stata messa in guardia (si veda le raccomandazioni contenute nella Genesi di non mangiare il frutto dell’albero della conoscenza), l’anima, attenzione sempre per amore, volle iniziare questo percorso (Eva ed Adamo che mangiano la mela).
L’evoluzione
Presta attenzione a un dettaglio, un’insignificante dettaglio.
Quando eravamo tra i banchi di scuola non ci è forse stato insegnato che l’uomo, prima di assumere le sue sembianze attuali, era una minuscola particella del brodo primordiale che poi si evoluta, è diventata un anfibio, l’anfibio è diventato un animale terreste?
E quell’animale non camminava prima a 4 zampe, poi si è eretto su due (anche se incurvato) per infine diventare un’antenna eretta verso il cielo?
E tutto questo non è forse lo stesso ciclo che compie ogni anima che si reincarna in una forma umana?
Dal grembo materno (dov’è nel suo “brodo primordiale”) la forma che l’anima ha scelto esce, dopo essersi formato, gattona, inizia a camminare ecc. , offrendo all’anima di rivivere tutto l’intero corso della storia dell’uomo in pochissimo tempo (tempo di gestazione e qualche anno dopo).
Tutto per amore
L’anima, per amore, sceglie di tornare e fare esperienza… Ma che significa?
Hai mai sperimentato che la troppa vicinanza a chi ami, spesso, non ti fa apprezzare la persona che hai a cuore?
Ecco, per l’anima è la stessa cosa.
Desidera fare esperienza di creazione per tornare alla Fonte con maggiore amore apprezzando ancor di più quello che ha.
La Fonte, per amore, esaudisce questo desiderio.
L’anima arriva nell’Universo e assume delle forme con il suo fine, quello di creare e di fare esperienza per essere più splendente, però, come è stata lasciata libera di scegliere, deve lasciar libera la forma di effettuare le sue scelte, guidandola ma non imponendo il proprio volere.
Il problema è che la forma (uomo, donna, essere) ha un proprio fine (materiale/animale) legato alla sopravvivenza e alla riproduzione e, presto, si dimentica che il suo potere più grande risiede proprio nella sua anima (che le ha dato vita) e nel suo spirito.
È l’inizio il conflitto interiore che procura tanto dolore.
Da una parte la forma che pensa a se stessa, dall’altra l’anima che cerca di farsi sentire e sa che ogni problema della Forma può essere risolto con il suo tramite.
In ultima sintesi l’UOMO dovrebbe avere solo uno scopo nella vita: ricordare, ma questa è un’altra storia che approfondiremo più avanti, parlando meglio del concetto d’illuminazione (accendere la luce nel vero senso del termine) che produce il risveglio e quindi il ricordo (sia di se sia della propria provenienza).
La separazione/Non separazione
Dio (Buddha, Alà, Fonte, Luce, Universo, ecc.) anche se ha concesso alla sua amata creazione di poter vivere questa esperienza Duale di separazione, dove nel mondo perfetto che le ha progettato tutto lo simboleggia (Maschi e Femmina, Giorno e Notte, Stagioni, ecc.) rimane in contatto con essa durante tutta la sua esperienza offrendole quanto necessita e chiede, senza intervenire direttamente (libero arbitrio).
Sulla carta tutto semplice.
Nella realtà non è semplice per nulla.
L’anima ha scelto una forma (uomo, donna), con una propria appartenenza (sociale, famigliare, territoriale, ecc.) per vivere determinate esperienze (karma) che la porteranno in determinate direzioni (dharma).
Le esperienze che l’anima ha scelto vanno vissute tutte a pieno.
Il punto è che, nel 99% dei casi, la forma, crescendo, si dimentica dell’anima e questa è costretta, suo malgrado, a combattere per farsi ascoltare e non sempre riesce nel suo intento perché. come vedremo più avanti, la sua Luce non riesce a filtrare a causa di alcune Entità negative che si frappongono tra lei e la forma stessa.
In fondo l’anima vuole aiutare la forma ma quest ultima non si ricorda di lei, semplicemente perché non la percepisce in quanto ha un muro davanti (che a breve comprenderemo di cosa è composto).
La forma dovrebbe essere uno strumento, mentre si trasforma in attore protagonista che guida contromano perché non conosce la strada (che invece l’anima conosce) ed inoltre, anche qualora sapesse dove andare, non avrebbe mezzi sufficienti per arrivarci visto che non ha vissuto determinate esperienze (che l’anima gli farebbe vivere mettendole sul suo cammino praticamente a costo zero anzi donandogli pienezza in ogni senso in cambio di sforzi minimi).
In uno scenario simile il minimo è incontrare percorsi avversi ed ostili che dovrebbero, quanto meno, mettere nelle condizioni la forma di chiedersi cosa sta succedendo.
Nessuno, ne anima ne Dio vogliono far soffrire la forma.
È la forma che sta facendo di tutto per soffrire negando a se stessa le infinite possibilità di questa vita, dove basterebbe chiedere per ottenere (tramite la propria anima).
Invece di vivere una vita felice ed appagante la forma sceglie una vita sterile ed insoddisfacente… Il problema è che non è colpa sua! Semplicemente nessuno gli ha mai detto come effettivamente stanno le cose.
D’altro canto, oggi più che mai, quando l’anima comprende che proprio non riuscirà a compiere il suo percorso, è costretta ad abbandonare la forma (morte) anche prematuramente.
In fondo l’anima non ha tempo ne conosce il tempo come dimensione essendo come il suo creatore.
Alla prossima discesa sulla Terra o in qualsiasi altro mondo, però, già sa che dovrà compiere le esperienze passate che le sono state negate precedentemente a cui, spesso, dovranno essere sommate quelle della vita attuale.
Un casino!
La ruota Karmica, il Saṃsāra a cui Buddha chiedeva di fare attenzione, ha proprio questo pericolo: ritrovarsi intere popolazioni che hanno coscienze collettive appesantite da ruote karmiche piene di esperienze inevase e quindi non progredite.
Per nostra fortuna, ogni tot secoli, arrivano anime più evolute che rimettono in gioco tutto il contesto.
I “Bimbi indaco” degli anni ’80 hanno proprio questo compito (solo per citare un esempio).
Ripeto, l’anima deve fare le sue esperienze e non quelle di altri. I sospesi li ha solo con se stessa.
I corpi
La Forma (uomo/donna, bianco/nero/giallo/rosso, piccolo/medio/grande, ecc.) rappresenta il nostro Corpo Fisico, ossia lo strumento nel mondo con il quale l’anima si presenta, viziato da tutti i sospesi precedenti ed attuali (ad un occhio esperto è facile capire quali sono i problemi che ci stiamo portando dietro solo osservandoci).
Immagina adesso tre cerchi concentrici, dove quello interno è proprio il Corpo Fisico.
Il cerchio più esterno è il Corpo Quantico.
Non ho intenzione qui adesso di parlare di quantistica, di Bohm e del suo modello olografico, di sincronicità e di superconscio junghiano, di Atman e Maya, il bambino non capirebbe.
Voglio però, far presente che i Veda, secoli e secoli fa, già sapevano che in una singola particella sono contenute tutte le leggi dell’universo e che gli è bastato studiare ciò che avevano sotto gli occhi per svelare arcani che, ancora oggi, noi non riusciamo a comprendere fino in fondo.
Il Corpo Quantico è la Luce che ospita l’anima, l’essenza dell’anima che desidera rientrare nel corpo fisico ma non ci riesce…
C’è qualcosa nel Corpo Eterico, il corpo centrale che glielo impedisce.
L’Aura
Ogni corpo umano ha una propria aura.
Si tratta di un’emanazione energetica vibrante, spesso invisibile ad occhio nudo.
L’aura è formata da 7 strati, emanazione dei propri centri energici (chakra).
È naturale che questi centri non emanano la stessa energia e variano da uomo ad uomo.
A seconda del chakra più potente (che spesso e volentieri rappresenta il percorso/scopo scelto dall’anima) l’aura può assumere un colore più rilevante (che muta con il mutare del pensiero e tra poco comprenderemo il perché).
Chi ha il dono di vedere l’aura sa che la sua parte terminale è pura luce (non a caso).
Il corpo quantico e la sua azione
Il corpo quantico cerca in ogni attimo di ricongiungersi al corpo fisico ma qualcosa nel corpo eterico non glielo permette.
L’anima ha scelto un percorso duale e i tre corpi sono la rappresentazione di questo percorso.
L’aura è ospita, secondo insegnamenti atavici, nel corpo eterico.
La forma, il corpo fisico, ospita due elementi fondamentali:
- Emozioni;
- Mente.
Mentre siamo riusciti a governare nei secoli l’aspetto forma/involucro riuscendo a metterci dritti assolvendo il nostro compito di antenne (geometria sacra prossimamente ne parleremo), ancora non siamo in grado di governare questi due aspetti (tranne se non si è in possesso di conoscenze particolari).
Da una parte c’è la mente e il suo eterno moto di auto-sopravvivenza che ormai si è sostituita a noi, dall’altra abbiamo il nostro aspetto emotivo figli e frutto della dualità.
Se siamo felici dovrà esserci tristezza, se proviamo piacere dovrà esserci dispiacere, se godiamo ci sarà sempre qualche forma di scompenso.
Il nostro sistema emotivo è costantemente insoddisfatto e pieno di desideri.
Questo perché non abbiamo raggiunto l’unicità che la sola “cristificazione” consentirebbe (ossia l’unione dei tre cerchi con il corpo quantico che rientra totalmente nel corpo fisico).
Le Forma-Pensiero
Ogni volta che c’è qualcosa di negativo, qualcosa di irrisolto nella nostra vita, questo si riversa nel corpo eterico e si trasforma in un’entità per noi molto distruttiva.
Non solo! Questa genera negli organi del corpo fisico delle infestazioni (virus, pus, malattie ecc.) specifiche correlate a queste energie.
Questa entità è frutto dei pensieri negativi della mente e in molti testi esoterici viene, appunto, chiamata “forma-pensiero”.
La prima “Forma-Pensiero” che si manifesta è la sofferenza di non riuscire a comprendere il nostro scopo di vita. Questa si unisce immediatamente alla mancanza del ricordo sulla nostra provenienza.
Se volessimo trovare un sinonimo adatto per comprendere cosa siano le Forma-Pensiero dovremmo senz’altro cercarlo nella parola “sofferenza” o “dolore”.
Le Forma-Pensiero sono generate dai pensieri e dai sentimenti negativi e solo noi sappiamo quanto oggi odio, rancore, invidia, cupidigia, vendetta ecc. il mondo sia pieno.
Inoltre l’insoddisfazione del sistema emotivo ci mette del suo.
Le “Forma-pensiero” impediscono alla Luce del corpo quantico di raggiungere il corpo fisico semplicemente perché vogliono proteggersi e devono essere viste come delle vere e proprie entità che hanno una vita propria in quanto si nutrono, crescono e persino di moltiplicano unendosi tra di loro.
Alcune scuole parlano, non a caso, di un quarto corpo, che si frappone tra il corpo eterico e il corpo quantico, il Corpo di Dolore, ne abbiamo parlato ampiamente.
Adesso siamo in grado di comprendere davvero cosa esso sia, è la corazza formata dalle Forma-Pensiero che impedisce alla Luce di filtrare.
Come distruggere le Forma-Pensiero
L’unico modo che abbiamo per eliminare le Forma-pensiero è portarle ad un livello più alto, quindi nel Corpo Quantico.
L’anima non può infrangere il nostro libero arbitrio e non può far nulla che noi non vogliamo.
Per tale ragione la sua luce proiettata verso il basso (verso il corpo fisico) non può distruggere le Forma-Pensiero.
È solo con la nostra volontà che questo può avvenire e questo avverrà sistematicamente quando desidereremo compierlo.
In verità potremmo anche agire direttamente sul nostro corpo li dove la Forma-Pensiero ha riversato la sua essenza ma questa risulterebbe operazione possibile solo quando siamo sicuri ed abbiamo certezza della sua esistenza (e quindi come si è generata).
Ars Regia
Per distruggere le Forma-Pensiero abbiamo 2 strumenti:
- Alchimia inferior
- Alchimia Superior o Ars Brevis;
che unite formano l’Ars Regia.
Nella prima attraverso l’attenzione (Opera del Nero) senza giudizio si osserva la Forma-Pensiero (Piombo).
Questo genera delle frequenze che la fanno vibrare.
In questo processo conviveremo con il nostro dolore osservandolo, come detto imparzialmente.
Un giorno ci accorgeremo che la Forma-Pensiero ormai non esiste più ma è trasformata in una risorsa che potremmo ripulire ed utilizzare (Opera del Bianco) perché e diventata per noi consapevolezza e un’esperienza che abbiamo affrontato e risolto (Il nostro oro).
In questo modo potremmo condividere quello che abbiamo scoperto con altri (Opera del Rosso) per accelerare il loro percorso (servizio).
Questo dovrà essere fatto con ogni Forma-Pensiero e quindi, sarà sfruttato il corpo fisico (solve et cougula) con particolare riferimento alla mente creando il “testimone”.
Nell’ Ars Brevis, invece partiamo del cerchio più esterno, il corpo quantico, rinforzandolo e dandogli nutrimento.
Come?
Con quello che l’amina vuole ovvero tutti i sentimenti positivi di cui necessità:
- pace
- amore
- gioia
- condivisione
- altruismo
- ecc.
sempre rispettando e nutrendo nel giusto modo il nostro Corpo Fisico.
In questo modo il corpo quantico invaderà il corpo eterico e potrà distruggere ogni Forma-Pensiero esistente, riunendosi con il corpo fisico.
In fondo basterebbe solo mettere in pratica quello che i Maestri Ascesi sono venuti ad insegnarci.
Il Cristo, ad esempio, (Matteo 17:21) disse che solo con la preghiera e il digiuno è possibile scacciare alcuni tipi di demoni.
Le Forma-Pensiero sono, appunto, demoni con i quali abbiamo ancora una guerra da combattere.
In questo caso togliere sostentamento al corpo fisico (digiuno), quindi alle proeizioni delle Forma-Pensiero, e con la preghiera (aumentando il corpo quantico) riusciamo ad ottenere risultati stupefacenti.
Abyssus abyssum invocat
Renovetur
Non sarò un bambino, ma ne ho beneficiato. Grazie, ottima fonte, cristallina!